Come vi avevamo anticipato con la circolare n. 20/2016, la legge di stabilità 2016 ha introdotto la possibilità per gli avvocati di compensare quanto da essi dovuto per imposte (compresa l'i.v.a.), tasse e contributi previdenziali dovuti all'INPS per i dipendenti degli studi legali, con i propri crediti maturati con lo svolgimento di attività difensiva con patrocinio a spese dello Stato (è esclusa la possibilità di compensare i crediti verso lo Stato con i contributi previdenziali dovuti alla Cassa Forense).

Per l'attuazione della nuova normativa mancava il relativo decreto attuativo, che è ora stato emesso: è il d.m. Economia e Finanze del 15 luglio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 174 del 27 luglio seguente.

Gli avvocati che vantino crediti per spese, diritti, onorari o compensi, maturati e non ancora saldati, potranno, attraverso la piattaforma elettronica di certificazione da predisporsi dal Ministero dell'Economia, portare il proprio credito professionale in compensazione con quanto dagli stessi dovuto all'Erario. La facoltà potrà essere esercitata dal 17 ottobre al 30 novembre, per l'anno 2016, e dal 1° marzo al 30 aprile per gli anni successivi.

In attesa dell'attivazione della piattaforma elettronica ministeriale e delle relative istruzioni, segnaliamo sin d'ora che il sistema darà automaticamente la priorità ai crediti più vecchi, completamente non pagati e non opposti ai sensi dell'art. 170 del t.u.s.g.; che l'avvocato dovrà avere emesso, per i propri crediti, fattura elettronica o cartacea registrata sulla piattaforma elettronica di certificazione; che sarà la stessa piattaforma elettronica a selezionare le fatture per l'ammissione alla procedura di compensazione, fino alla concorrenza delle risorse stanziate annualmente (10  milioni di euro, per il 2016); che le fatture elettroniche o cartacee registrate non ammesse a compensazione per superamento del limite annuale dei fondi stanziati potranno essere compensate negli anni successivi.

il Presidente

avv. Giovanni Berti Arnoaldi Veli