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Aggiornamento sul progetto di trasferimento degli uffici giudiziari

Come avrete letto sulla stampa locale negli ultimi giorni, vi è un importante aggiornamento sul discusso progetto di trasferimento di tutti gli uffici giudiziari bolognesi nell'area ex Stamoto, in via del Parco nel Quartiere S. Vitale.

Come sapete, si tratta di un'ipotesi fermamente e da tempo contrastata dal nostro Ordine: rimandiamo alle precedenti circolari n. 12, 39 e 50 del 2017 e al deliberato assunto dall'Assemblea straordinaria degli iscritti del 20 marzo scorso, il cui contenuto abbiamo comunicato e ribadito a tutti i nostri interlocutori nella vicenda, in ogni occasione di confronto istituzionale.

Con lettera del 5 giugno scorso, il Ministero della Giustizia ha formalmente richiesto al Comune di Bologna, indirizzando per conoscenza ai Capi di tutti gli uffici giudiziari e al Consiglio dell'Ordine, di "voler esprimere il proprio formale assenso" al trasferimento di tutti gli uffici giudiziari cittadini nell'area ex Stamoto, "previa valutazione definitiva di eventuali impedimenti esistenti quanto alla prevista ristrutturazione della ex Caserma Stamoto e alla nuova destinazione della stessa, anche in relazione al profilo urbanistico".

Il Comune di Bologna, con lettera del 15 giugno scorso a firma del Sindaco Virginio Merola e dell'Assessore all'Urbanistica Valentina Orioli, ha dato riscontro segnalando che manca "una compiuta valutazione di uno studio di fattibilità che tenga conto di tutti gli impatti che il trasferimento delle sedi giudiziarie della città presso la ex Caserma Stamoto può generare, sia in relazione alla nuova localizzazione, sia in relazione alla trasformazione delle sedi attualmente in uso", e che in "mancanza di documentazione tecnica e amministrativa idonea", il Comune non può "esprimere un giudizio ponderato, nell'interesse della città e delle rilevanti funzioni di amministrazione della Giustizia in essa praticate" poiché "il progetto, per la sua dimensione e complessità, deve infatti essere soggetto a una attenta valutazione degli effetti urbanistico-ambientali, economici e territoriali che potrà avere, con particolare riferimento ai temi della mobilità e accessibilità e del trasporto locale, ma anche a quelli della valorizzazione urbanistica degli immobili che saranno dismessi dalle attuali destinazioni".

La lettera si conclude con la comunicazione del Comune al Ministero che "allo stato il nostro parere non è positivo per la mancanza di documentazione che non permette una valutazione di fattibilità e di sostenibilità dell'intervento".

Prendiamo atto, con soddisfazione, che alcune delle osservazioni critiche da tempo da noi formulate sono state tenute in considerazione e alfine condivise; esprimiamo comunque la massima prudenza, garantendo la nostra rinnovata attenzione a questa tematica cruciale, affinchè non vengano prese decisioni affrettate, contrarie all'interesse dei cittadini e degli operatori della giustizia, basate su progetti vaghi e generici.

Continueremo naturalmente a monitorare la situazione con tutta l'attenzione che la delicatezza della questione richiede.

il Presidente

avv. Giovanni Berti Arnoaldi Veli

 


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