Sin dall'inizio del periodo di parziale riapertura, iniziato il 12 maggio scorso, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bologna ha seguito con partecipe e quotidiana attenzione la condizione di grave difficoltà operativa in cui versa l'Ufficio del Giudice di Pace di Bologna.

Finché è stato possibile, le numerose ed accorate segnalazioni dei colleghi, che hanno evidenziato gravi disfunzioni e ritardi, tra l'altro nella celebrazione delle udienze, nelle comunicazioni di cancelleria, nella consegna delle copie degli atti (specialmente i decreti ingiuntivi) sono state raccolte e gestite mediante l'interlocuzione diretta con la cancelleria e con la dirigenza amministrativa, con risultati parzialmente soddisfacenti. In prosieguo di tempo, tuttavia, l'accumularsi dell'arretrato e la obiettiva difficoltà dei pochissimi addetti alla cancelleria presenti in ufficio hanno reso la situazione intollerabile. Di tale stato di cose, il Consiglio dell'Ordine ha preso atto e, con l'intervento della Presidente Elisabetta d'Errico, ha investito della situazione il Presidente e la Dirigenza amministrativa del Tribunale, che sovraintendono all'Ufficio del G.d.P.. Nei prossimi giorni, si terrà un incontro tra i vertici di tutte le parti interessate per esaminare nel dettaglio le specifiche criticità di servizio che ostacolano la normale funzionalità dell'ufficio e per trovare soluzioni rapide ed adeguate. A tale incontro, la Presidente del nostro COA si farà portatrice anche delle istanze e delle proposte del CPO e di tutte le associazioni forensi, che sono stati invitati a condividere le loro riflessioni e a fornire il loro contributo propositivo.

Analogamente, oltre che sul fronte del Giudice di Pace nei termini di cui si è ora detto, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati assicura la sua costante presenza, azione ed intervento nella difficilissima situazione che sta caratterizzando anche l'ufficio dei decreti ingiuntivi presso il Tribunale di Bologna. I gravi ritardi nella emissione e pubblicazione dei decreti ingiuntivi, nonché nella fissazione degli appuntamenti per il ritiro delle copie autentiche da notificare sono all'attenzione del COA, il quale si sta attivando nelle competenti sedi per giungere ad una auspicabile soluzione di questo problema che sta avendo un serio impatto sull'attività dei colleghi e sui diritti di credito dei loro clienti.

Per entrambe le questioni, sarà cura del COA informare al più presto i colleghi iscritti sugli sviluppi della situazione, che auspichiamo tempestivi ed efficaci.

Il Consigliere referente per il Gruppo di Lavoro sul Giudice di Pace - Commissione Osservatorio sulla Giustizia Civile

avv. Antonio Fraticelli

(Circolare n. 266 del 19 giugno 2020)