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Deliberati dell’Organismo Congressuale Forense

L'animata assemblea dell'Organismo Congressuale Forense (O.C.F.) dello scorso 17 e 18 novembre ha assunto, a maggioranza, quattro delibere che vengono trasmesse a tutta l'avvocatura italiana attraverso i singoli Consigli dell'Ordine. 

Riguardano temi di dibattito attuale sia in ambito politico nazionale sia in ambito forense tra i colleghi.

Tra i primi, rientra certamente "l'equo compenso" che così come formulato all'art. 19 del decreto fiscale 2018 vorrebbe adempiere ad una promessa fatta dalla politica all'avvocatura affermando detto principio (e chi potrebbe sostenere che il compenso non debba essere equo?), ma introducendo, a tacer d'altro, la possibilità di "negoziare" con i committenti forti le clausole vessatorie, vanificando con ciò lo spirito e la ratio stessa della norma.    

Altra delibera, di portata più ampia, sviluppa alcune importanti riflessioni sulle recenti riforme introdotte che incidono profondamente e pericolosamente sulle condizioni dell'avvocatura, proclamando lo stato di agitazione, e indicendo la "giornata della dignità e dell'orgoglio dell'avvocatura e della salvaguardia delle tutele", dando infine mandato all'ufficio di coordinamento dell'O.C.F. di procedere alla proclamazione per il 16 febbraio 2018 di una giornata di astensione dalle attività forensi. 

Tra i temi interni all'avvocatura, invece, ha avuto ampio dibattito il fatto che ad un anno circa dal Congresso di Rimini, l'O.C.F. non ha ancora ricevuto - come previsto dallo Statuto congressuale e dal Regolamento - alcun contributo per il suo funzionamento, per cui i 51 delegati nazionali si devono finanziare le trasferte mensili e l'ufficio di coordinamento è privo di un ufficio, una segretaria, carta, telefono, ecc. Opera da oltre un anno con quanto messo a disposizione spontaneamente e gratuitamente dai singoli avvocati che si trovano a ricoprire le relative cariche.

Infine la delibera sull'allargamento dei temi congressuali; il dibattito si è sviluppato sull'opportunità di portare all'esame del prossimo Congresso, che si terrà anticipatamente a Catania il 4-5-6 ottobre 2018, temi di ampio respiro quali la costituzionalizzazione della funzione dell'avvocato (al pari di quella del magistrato già esistente) sviluppando poi internamente temi consequenziali all'affermazione di tale principio, oppure indicare una pluralità di temi che avrebbero inevitabilmente avuto come conseguenza la presentazione di numerosissime mozioni congressuali da sottoporre poi all'approvazione dell'assemblea.

Si aggiunge la delibera presa in materia di intercettazioni.

Una cosa è certa. Se allo scorso Congresso è maturata la consapevolezza che parlare di unità dell'avvocatura era forse troppo pretenzioso, in questo lasso di tempo post congressuale si è avuta la conferma che anche solo un'avvocatura concreta ed efficiente, capace di lungimiranza, di dialettica interna costruttiva e di lavoro di squadra, è ben lungi dall'esser nata.

avv. Sandro Callegaro, componente dell'O.C.F. per il Distretto dell'Emilia-Romagna  

 


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